Potenti, mercanti, possidenti, tecnici ed ortolani: gli autori di Metaurilia.

I protagonisti

1935. Gli ortolani fondatori di Metaurilia.

Metaurilia ebbe origine nel 1934 da un discorso ed una legge di Mussolini, fu concepita dai potenti della città, sollecitata dagli esportatori di ortaggi,  su terreni pagati dal Comune ai possidenti, disegnata dai tecnici, costruita dai muratori ed attuata da coloni più o meno improvvisatisi ortolani. Ognuno nel suo ruolo, ognuno immaginandola a modo suo, ognuno con le sue contraddizioni ed i suoi sogni. Ed arricchendo tutti.

I potenti

Il Duce Benito Mussolini con l’onorevole Raffaello Riccardi, deputato e fascista della prima ora pesarese, fondatore e direttore del settimanale L’Ora, il maggior strumento di propaganda della nascente Borgata Rurale.

L’ agronomo e ispettore agrario, Augusto del Vecchio è il vice Podestà nel 1934 quando prende il via il I lotto di Metaurilia. Alla fine dell’anno è già Podestà e lo rimarrà fino al completamento del III lotto. Il Maggiore Alberto Tonucci, che gli succede dal 1939 fino all’Armistizio, mentre riceve il Principe Umberto di Savoia in visita alla Caserma Paolini.

Il Maggiore Alberto Tonucci, Podestà dal 1939 fino all’Armistizio, riceve il Principe Umberto di Savoia in visita alla Caserma Paolini.

Il 18 marzo 1934 il Duce arringa l’Assemblea Quinquennale proponendo di contrastare il nefasto urbanesimo col ritorno alla terra degli “illusi e delusi” dalla città, un’esercito di disoccupati da riportare al sano lavoro dei campi. A Fano queste parole trovano un terreno fecondo. Il Podestà Giovanni Battaglia convoca subito gli uomini più attivi della città e già il 14 aprile viene presentato alla stampa il progetto: 200 poderi orticoli in riva sinistra del Metauro, nei pressi della Madonna del Ponte Metauro. Il settimanale locale “L’Ora” fondato e diretto dallonorevole Raffaello Riccardi, pesarese, ne dà la pronta notizia e ne propaganderà le vicende fino alla disfatta del fascismo. Riccardi è il Gerarca più potente del pesarese, colui che fa da tramite tra il territorio e il Duce. La prima pietra viene posata il 7 agosto del 1934. In ottobre Battaglia si dimette e gli subentra il suo Vice, l’agronomo Augusto Del Vecchio, che sarà Podestà fino all’avvio del Terzo ed ultimo lotto. Gli succederà, dopo un breve intermezzo, il maggiore Alberto Tonucci, che rimarrà fino all’Armistizio, nel settembre del 1943.

I possidenti

Il possidente Girolamo Solazzi. Offre in permuta due terreni per realizzare il III lotto.

Metaurilia viene realizzata in tre lotti. Per il primo lotto il Comune acquista tre poderi, denominati Procovio I-II-III appartenenti alla Contessa Matilde Saladini Montevecchio. Il secondo lotto viene edificato nei terreni della Tombaccia messi a disposizione dalla Congregazione di Carità e su una porzione di terreni del dott. Leoniero Massari, medico in Fano. Il terzo lotto viene realizzato su terreni concessi in permuta dal possidente Girolamo Solazzi.

1934. I terreni della Contessa Matilde Saladini Montevecchio, Procovio I-II-II, acquistati dal Comune per realizzare il primo lotto di casette.

I tecnici

Il geometra Renato Servigi, l’architetto Emidio Ciucci, il geometra Alfonso Fiori, Direttore dei Lavori

I progetti presentati al Ministero il 14 luglio 1934 sono del geometra Renato Servigi e riguardano l’area oggi detta “Ex Zuccherificio”. All’architetto Emidio Ciucci, che ha appena consegnato il nuovo Piano Regolatore di Fano, viene chiesto un disegno più di dettaglio della nuova Borgata. Ma a fine luglio la realizzazione della nuova borgata viene affidata al geometra Alfonso Fiori, dipendente del Comune, che diventa Direttore dei Lavori e ridisegna l’intero progetto, spostatosi nel frattempo lungo la Statale Adriatica a Sud del Metauro.

I costruttori

Le casette vengono messe a bando a piccoli lotti, per dare opportunità di lavoro a più imprese. L’impresa Pedini è la prima a partire. Seguiranno altre imprese e cooperative.

I commercianti

Giovanni Rupoli,il capostipite della grande famiglia di esportatori di ortofrutta, con i 4 figli maschi.

Metaurilia, 1939. Il magazzino del Consorzio Agrario.

I marchi di Attilio Rupoli (esportatore) e Salvatore Vicchione (produttore di cassette per l’ortofrutta), tratte da “Fano attraverso le inserzioni pubblicitarie”di Giorgio Tonelli. 

I figli di Giovanni Rupoli sono negli anni Trenta i massimi esportatori in Germania e nel nord Europa di prodotti ortofrutticoli. Il cavolfiore in particolare è una produzione già avviata agli Orti Garibaldi ed assai promettente, grazie al grande mercato d’oltralpe, e soprattutto in Germania.

Attilio Rupoli è colui che in particolare si occuperà di Metaurilia. Convincerà addirittura Salvatore Vecchione, un falegname salernitano produttore di cassette per l’ortofrutta,  a trasferirsi a Fano, garantendogli il successo dell’attività.

Con Metaurilia il cavolfiore prenderà il volo, diventerà il simbolo degli orti fanesi, e gli esportatori si moltiplicheranno: oltre a Rupoli ed al Consorzio Agrario, anche Biscottini, Formentini, lo stesso Vicchione e molti altri.

Gli ortolani

1939. Un ortolano mostra il funzionamento del sistema di irrigazione. Alle spalle un’ampia batteria di banchi (Metaurilia- Augusto Del Vecchio)

Gli ortolani di Metaurilia erano in origine circa 600, suddivisi in 115 famiglie, tutte provenienti dalle campagne fanesi, a dispetto della propaganda fascista che voleva riportare alla terra “gli illusi ed i delusi della città”. E’ il sudore della loro fronte, la forza delle loro braccia e la grande determinazione a fare di Metaurilia la regina del cavolfiore tardivo di Fano. Dopo i primi periodi durissimi necessari per dissodare il terreno ed imparare il mestiere, la produzione a poco a poco prende il volo. Grazie agli orti i Metaurili riusciranno a poco a poco a comprare la bicicletta, poi la Vespa e poi la Giardinetta,ad acquistare il televisore ed allargare casa.

In un ideale”famedio” dei Metaurili potrebbero certamente trovare posto gli  “ortolani” Adamo Iacucci dell’orto 26, l’inventore della macchina calibratrice, Alceo Pucci dell’orto 78, partigiano caduto alle porte di Bologna, Ida Carnaroli dell’orto 24, intraprendente ed infaticabile propulsore commerciale della Borgata.