Un’iniziativa del fascismo fanese: nasce l’idea della Borgata

Ponte Odierno, Ponte Antico e Madonna del Ponte (De Cuppis 1866)

Scrive L’Ora del 14 aprile 1934:

“Si tratta della costituzione di un Ente che dovrebbe far sorgere lungo la sponda sinistra del basso Metauro, e precisamente fra la città e la frazione Ponte Metauro una rete di orti con le relative abitazioni, così da accogliere, come progetto massimo, duecento famiglie di braccianti i quali verrebbero ricondotti alla terra in qualità di ortolani.

Fano è già specializzata in tal genere di lavoro e la esportazione di ortaglie, oggi assai ben avviata, potrà avere nuova organizzazione e maggiore impulso, così da vedere migliorata la produzione dal punto di vista quantitativo e qualitativo.

Duecento famiglie di meno in città permetterebbero anche l’abbattimento di qualche decina di catapecchie e quindi un risanamento dei quariteri più miseri, reso necessario da impellenti esigenze igieniche.

Il Podestà ed il Segretario del fascio hanno chiamato a collaborare con loro uomini fattivi della nostra città, ed è stato già approvato un progetto di massima che comprenderebbe la costruzione di un primo lotto di 25 unità poderali.

Queste verrebbero distribuite conformemente ad un piano regolatore che prevede il sorgere di una intera borgata completamente attrezzata e con tutte le comodità che possono aversi in un piccolo centro rurale, dalla Chiesa alla Scuola, dal Dopolavoro ai campi di giuoco.”

I terreni individuati nei pressi della foce del Metauro per il progressivo appoderamento della nuova borgata ruale.

Stimolati dal discorso del Duce i Gerarchi fanesi si riuniscono, assieme agli uomini più in vista ed attivi nella città per ipotizzare un progetto di appoderamento nel territorio fanese. Ed il settimanale locale “L’Ora” fondato e diretto dall’onorevole Raffaello Riccardi, pesarese, ne dà la pronta notizia e ne propaganderà le vicende fino alla disfatta del fascismo.

L’Ora, 14 aprile 1934

Questo articolo dell’Ora apre a tante delle domande a cui questo sito cerca di dare risposta:

Stiamo parlando di riva sinistra del Metauro, o riva destra? Forse il giornalista non aveva chiara la differenza?

E chi erano questi “uomini fattivi” della città? Quali le menti che hanno concepito Metaurilia?

Ma questi ortolani, da quali “catapecchie” venivano? Il Comune allora accarezzava l’idea di spianare gli insalubri Piattelletti. I Metaurili vengono proprio da lì?

Seguite il racconto e lo scoprirete!