Piccole serre per la semina precoce dei pomodori

Banchi … per la semina

Anni Quaranta. Costanzo Apolloni (orto 65) nei pressi del banco da semina dei pomodori. 

«ATTREZZATURE ACCESSORIE»

«Ogni casa è dotata di una conveniente quantità di vetrate e di quanto altro occorre per la preparazione di semenzai indispensabili per ottenere la necessaria precocità dei prodotti. Un regolare servizio di trasporti assicura l’approvvigionamento della maggiore possibile quantità di concime organico proveniente dal centro abitato di Fano».  (Augusto Del Vecchio, Podestà, 1936)

Valter Menotta (orto 18) e Franco Minestrini (orto 25) nei pressi dei numerosi banchi di semina in dotazione a ciascun orto. 

Come funzionano i “banchi”

Gli orti dei Metaurili recano ancora vistose tracce di questi strani “cosi” nei pressi delle abitazioni. Questi “cosi” si chiamano “banchi”, e servivano da semenzai.

Il banco è un lungo box a terra in mattoni e/o cemento di circa 1  x 5 metri, con un fianco alto 18 cm e l’altro 30 cm, cui venivano appoggiate delle vetrate inclinate.

Il letto di semina veniva preparato in febbraio riponendo del concime organico sul fondo coprendo poi di terra e chiudendo il tutto con le suddette vetrate. Si veniva a creare così un ambiente caldo e accogliente per il seme del pomodoro tondo liscio che a peimavera germogliava, pronto per essere piantato in pieno campo una volta terminata la raccolta del cavolfiore (fine aprile).

La coltura dei pomodori occupava circa la metà dell’intero appezzamento, quasi mezz’ettaro, per un totale grossomodo di 10.000 piantine (100-125 quintali di prodotto x 22£ al quintale ( (anno 1936)  che sommavano in media a 2.500 £ di guadagni attesi. Per farsi un’idea del valore di allora, si consideri che il contributo annuo per il riscatto della casetta ammontava a circa 1000£.

Le misure tipo dei banchi

4.000 mq di pomodori

Grappolo di pomodoro tondo liscio

Scrive ancora, nel 1936,  il Podestà agronomo Augusto Del Vecchio: I 4.000 mq. destinati al pomodoro, sono proporzionati alla capacità lavorativa di una famiglia di normale composizione. Una maggiore estensione sarà possibile solo in casi speciali.
Considerato infatti che durante tutto il ciclo vegetativo di questa pianta sono necessarie molte cure colturali come il trapianto, le concimazioni ripetute, gli inaffiamenti continui, le scacchiature, le cimature, i trattamenti anticrittogamici, la raccolta graduale e tempestiva del prodotto ecc. che assorbono ogni giorno molte ore di lavoro, si comprende come il segreto per ottenere un raccolto precoce, abbondante e di qualità sia di operare bene su limitata superficie.
Del resto 4000 mq. di pomodoro danno non meno di q.li 100 di prodotto che si traducono in una cifra non trascurabile.