Suoi i primi disegni della nuova borgata rurale

Il geometra incaricato dal Comune: Renato Servigi

Renato Servigi (Fano 1894-1962)

Renato Servigi è geometra libero professionista.
Nel 1917 si si trova coinvolto nella battaglia di Caporetto. Viene catturato dai tedeschi e malgrado questo, trattato bene. Chi invece viene fatto prigioniero dagli austriaci si narra che fece la fame. Rimane prigioniero per 2 anni.

Quando torna a casa nel 1919, ha ormai 25 anni. E’ grandino. La guerra gli ha portato via gli anni della gioventù. Riprende con energia gli studi e si diploma Geometra a Pesaro. Nel 1922, grazie alla sorella Igina, andata sposa a Giovan Battista Solazzi,   comincia a fare pratica da un anziano e benestante geometra, Lamberto Adanti, la cui famiglia, assieme a quella di Solazzi ha un’impresa di costruzioni stradali. Entrambe le famiglie sono tra le più facoltose della borghesia cittadina.

Renato è’ un uomo di indole riservata,  ma impulsiva. Si sposa e vive con moglie e figli in piazza XX settembre, di fianco alla casa comunale attaccata al Teatro. Al piano terra c’è lo studio, al piano superiore l’abitazione. Da lì non sfugge niente: i discorsi pubblici dalla casa del Fascio, i sabati fascisti, il Carnevale.

Quando la crisi del 1929 dall’America raggiunge anche Fano l’attività edilizia comincia a scarseggiare e Renato sbarca il lunario lavorando per gli Enti che realizzano Case Popolari. E’ in contatto con l’ingegnere capo di Pesaro, vero fascista. “Se vuoi lavorare con gli Enti Pubblici devi essere iscritto al Partito!“. E così nel 1931 Renato decide di iscriversi.

Il 30 ottobre 1930 un violento terremoto scuote Fano e provoca danni anche a casa Servigi, Grazie al fatto che Renato collabora con il Comune, la famiglia riesce a rimanere a casa, malgrado avesse tutte le crepe giuste per essere evacuata e dichiarata inagibile.

Nel 1941 Renato viene richiamato alle armi ed inviato all’Aquila nel ruolo di Capitano. Ha il compito di trovare le vettovaglie per i soldati.

Nel novembre del 1943, dalle finestre di quella casa in piazza i figli di Renato vedono le prime bombe piovere dal cielo. La paura è grande e lo scoppio da quella prospettiva sembra aver distrutto l’intera città. Non appena terminato il bombardamento, in tanti inforcano la bicicletta per andare a vedere le macerie. Pedala pedala, prima di trovare qualche danno bisogna arrivare fino a Ponte Metauro, il vero bersaglio del bombardamento. Un vigile fascista, di guardia al ponte nella garitta,  non s’è fatto niente perché lo spostamento d’aria l’ha buttato in acqua.

Da quel giorno la famiglia di Renato, come suona la sirena, si rifugia negli scantinati dei palazzi nobiliari, quelli con la R cerchiata a fianco del portone.

Quando i tedeschi occupano la città costringono i residenti a sfollare. Renato è tornato e conduce la famiglia a San Costanzo, frazione Vincareto, dove ha della terra. Mentre loro si avviano con la corriera, il contadino va col calesse trainato dai buoi a prendere a casa tutti i loro beni più importanti che  poi nascondono nella concimaia. Le biciclette, una da donna e una da uomo, vengono murate.

Il 21 agosto del 1944 i Tedeschi minano la Torre Civica di piazza che stramazza al suolo distruggendo le case addossate al Teatro. La casa dei Servigi crolla definitivamente. Qualche giorno dopo Fano viene liberata dagli Alleati.

Renato  cerca quindi una nuova sistemazione. Non ha abbastanza soldi per costruire una casa nuova, ma trova d’occasione un bel villino Liberty sulla via del Tabacco, l’attuale viale Buozzi. Si chiama così perché dove oggi c’è la centrale Enel, alla Liscia, una volta c’era la Fabbrica del Tabacco.

Nel 1946 viene candidato al Consiglio Comunale con la lista della Democrazia Cristiana.

Nel 1962 Renato viene aggredito da un brutto tumore e si spegne all’età di 68 anni, malgrado le cure di un luminare di Bologna.

26 maggio 1934. Cerimonia fascista in piazza XX settembre. Sulla destra, di fianco al Teatro, abitazione e studio di Renato Servigi (Archivio Massimo Falcioni)

I progetti dimenticati

1926. Il progetto degli annessi del nuovo Albergo Torrette

Renato Servigi lavora è un apprezzato geometra, incaricato sia dai privati sia dal Comune per lavori anche di prestigio. Suo ad esempio è il progetto firmato nel 1926  degli annessi al nascente Albergo Torrette. Il suo stile denota un gusto elegante e raffinato anche quando disegna edifici destinati ad usi umili e secondari.

Nell’aprile del 1934 Renato viene incaricato dal Podestà Battaglia, genero di Sante Solazzi, di progettare la nuova Borgata Rurale sui terreni della Congregazione di Carità nei pressi del Santuario del Ponte Metauro. Renato studia un insediamento compatto, in riva sinistra del fiume Metauro. Al centro pone una piazza denominata “XXVIII ottobre” (la data della Marcia su Roma) dotata di tutti i servizi che favoriscono la socialità  tra gli ortolani: scuola, dopolavoro, campo da calcio. Studia con cura la tipologia delle casette. Anche all’edilizia più modesta regala dettagli che ingentiliscono i prospetti: finestre incorniciate, veranda con balconcino. Il progetto prevede anche un importante acquedotto capace di prelevare acqua dal fiume Metauro e “pomparla”  ai nuovi orti. Il sito scelto è infatti a una decina di metri sul livello del mare

Il 14 luglio viene confezionato l’intero progetto, cui contribuisce anche il vice podestà Augusto del Vecchio con lo studio agronomico di sostenibilità economica degli orti. Viene inviato tutto al Ministero per il finanziamento. Il Ministero solleva una serie di rilievi relativi all’acquedotto, richiedendo diversi approfondimenti e pareri che obbligherebbero il Comune a rinviare di mesi l’avvio della Borgata.

L’Amministrazione Comunale dà così una brusca sterzata al progetto: Renato Servigi viene liquidato, i suoi disegni archiviati. Il 27 luglio viene nominato Direttore della Borgata il geometra del Comune Alfonso Fiori, che ridisegna in fretta e furia la Borgata lungo la Statale Adriatica, in riva destra. Il 2 agosto si dà l’appalto dei lavori ed il 7 si festeggia la posa della prima pietra. Il progetto delle casette semplificato per contenere i costi in quanto parte del budget è andato per l’acquisto dei terreni dalla contessa Matilde Saladini Montevecchio.

14 luglio 1934. Il progetto di Servigi per la nuova Borgata Rurale, prevista in riva sinistra.