28 Luglio 1934

Il Podestà dà l’avvio al I lotto … in riva destra

Il 28 luglio si dà l’avvio al primo lotto. Si delibera l’acquisto dei terreni della Contessa Matilde Saladini Montevecchio, situati a 4 km da Fano, lungo la Statale Adriatica, in Riva Destra del fiume Metauro, dal quale dista quasi 1 km. Il pomeriggio stesso si sottoscrive il compromesso ed in agosto il rogito.

Cos’è successo? Perchè  per mesi si annuncia che il sito ideale per la Borgata è in Riva Sinistra, sulle proprietà della Congregazione di Carità, e vicino ai magazzini del Consorzio Agrario e di Rupoli, e poi, senza preavviso, si acquistano terreni in tutt’altra zona? Cosa è successo tra il 14 luglio, data riportata in tutti gli elaborati grafici che disegnano la borgata in Riva Sinistra, ed il 28 luglio, data del compromesso in Riva Destra?

Leggendo con più attenzione la delibera del giorno prima, la 177 del 27 luglio si menziona una comunicazione della Prefettura del 24 luglio, che reca allegate delle istruzioni ministeriali. Si citano anche delle istruzioni impartite verbalmente dalla Prefettura…

Il geometra Renato Servigi firma il 14 luglio il disegno che individua i terreni sia in riva sinistra, di proprietà della Congregazione di Carità, sia in riva destra: quelli lungo il fiume appartenenti alla stessa Congregazione, gli altri alla Contessa Matilde Saladini Montevecchio.

Le proprietà Procovio I, II e III appartenenti alla Contessa ed acquisite per la realizzazione della Borgata.

La comunicazione della Prefettura, del 24 luglio.

Ebbene, le istruzioni pervenute, importantissime dicono:

  1. la borgata si chiamerà Metaurilia;
  2. non è necessario costituire un Ente; può avviare la Borgata lo stesso Comune di Fano, senza altri indugi;
  3. l’acquedotto di emungimento dal fiume Metauro è un’opera idraulica importante che necessita di 2 pareri: prima quello del Comitato Tecnico Provinciale della Bonifica, poi quello del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Possiamo immaginare l’Amministrazione nel panico. I due pareri richiedono del tempo che sembra non esserci. In un attimo la decisione è presa: si edificherà in un primo tempo sui terreni della Contessa, con la quale si è già in trattativa per le fasi successive della Borgata. E’ un terreno facile da irrigare, avendo una falda a 2-3 metri, e quindi facilmente raggiungibile scavando pozzi con pochi soldi. Non si necessita di acquedotto quindi. Se il terreno è più costoso, si ha il vantaggio di avere già la “bella strada nazionale” pronta a fornire i suoi servizi di rete. Ciò permetterà certamente delle economie a compensazione.

Sui terreni in Riva Sinistra si tornerà in un secondo momento. Ed in realtà….mai!

In un attimo viene annullato l’intero progetto di lottizzazione del geometra Renato Servigi e la sua elegante definizione per mano dell’architetto Ciucci.

Così, senza un sondaggio geologico, senza una qualsiasi opera idraulica, senza una minima riflessione sulla funzionalità del nuovo insediamento, ci si avvia alla posa della prima pietra, che avverrà 10 giorni dopo, il 7 agosto!

Il disegno dell’architetto Emidio Ciucci per la Borgata, richiesto dal Podestà quale integrazione al Piano Regolatore e di Ampliamento da lui consegnato da pochi giorni, arrivò tardivo. Rappresenta una Metaurilia in riva sinistra, sull’area che dopo la guerra fu concessa allo Zuccherificio, con casette abbinate, poderi separati da filari di gelsi, disposti lungo una traversa della Statale Adriatica sulla quale insiste la Pineta del Metauro, il dopolavoro, il campo da calcio, la scuola. Ciucci, che dopo pochi mesi partì per l’Etiopia, conosceva bene l’importanza di dare una centralità ad un borgo. Il suo disegno infatti indugia soprattutto sugli edifici pubblici. Metaurilia invece vedremo, nasce con un disegno nuovo, fatto di fretta e furia, che disegna appoderamenti ma nessun tipo di servizio pubblico o centralità.