Una parrocchia “fluida”
I pret d’la Metaurilia
1963. Don Paolo Gramolini (al centro) nel giorno della sua ordinazione sacerdotale con a fianco don Gualfardo Innocenzi (il parroco di allora, a sinistra) e don Delio Lucarelli (di Tombaccia, oggi vescovo emerito di Rieti), in posa sul portone della chiesa di San Benedetto.
La chiesa di Metaurilia non ha la canonica. Quindi non può diventare parrocchia, non ha la casa per il parroco. Soltanto tra il 1967 ed il 1986 Metaurilia ha il privilegio di divenire parrocchia esclusiva, grazie all’intuizione del Vescovo di allora, Costanzo Micci che coglie la palla al balzo, quando scopre che il neosacerdote don Paolo Gramolini, è figlio di ortolani di Metaurilia (orto 75): “Solo tu puoi essere parroco a Metaurilia, perchè sei l’unico ad avere lì una casa”.
Da don Clito a don Antonio, tutti i parroci di Metaurilia
Don Clito Montanari
(parroco dal 1928 al 1949)
DON CLITO MONTANARI (1890 – Pozzuolo 1973)
Don Clito è parroco di Ponte Metauro dal 1928, e tra il 1934 ed il 1938 vede nascere e crescere le 115 casette di Metaurilia. All’epoca è un sacerdote di mezz’età. La sua parrocchia aumenta in brevissimo tempo di quasi 600 abitanti. Nell’ottobre del 1939 viene inaugurata la nuova chiesa di San Benedetto Abate, di proprietà del Comune ed i Metaurili pagano un tanto all’anno al Comune che stipendia don Clito perchè dica Messa a Metaurilia.
Il lavoro raddoppia e la cosa non gli è molto gradita. I bambini del catechismo se ne accorgono, e serbano in loro il ricordo indelebile di un parroco burbero e scorbutico. Il primo matrimonio che celebra nella nuova chiesa è quello così sfortunato di Olindo Tacconi dell’orto 9 con Elena Marchionni, il 26 ottobre del 1941. Dopodichè viene trasferito nella parrocchia di Pozzuolo (Serrungarina).
1943. Ogni Messa ha un prezzo!
Don Guido Fraticelli
(parroco dal 1950 al 1956)
DON GUIDO FRATICELLI (1919 – 2016)
E’ parroco della Madonna del Ponte Metauro, parrocchia che comprende la Borgata di Metaurilia, coadiuvato da don Vittorio Alessandrini (poi parroco di Ripalta di Cartoceto).
Don Guido arriva al posto di don Clito, ed ha solo trentanni. Il primo matrimonio che celebra nella parrocchia di S. Benedetto è quello di Sergio Angeletti (orto 17) con Anna Maria Pucci (orto 78) il 23 aprile 1950. Rimarrà fino al 1956.
Don Guido Fraticelli nacque in Canada da famiglia povera. Seguendo la vocazione, divenne prete e si trasferì in Italia. Beneamato da tutti, fu viceparroco a San Costanzo, poi parroco in più parrocchie nel comprensorio fanese: Ponte Metauro e Metaurilia, Serrungarina (dove organizzò il presepe vivente), Montefelcino, Ponte Sasso, Cartoceto (dove fondò la Pro Loco nel 1962). Infermo, si ritirò dall’apostolato nel 2005. (da Patrignani, Battistelli “‘Il tempo e la pietra – I marmi parlanti’, Nuovo lapidario di Fano).
1954. Don Guido Fraticelli celebra il matrimonio di Dario Tonucci (orto 41) e Lidia Talamelli (orto 40)
Don Giuseppe Sartini
(parroco dal 1956 al 1957)
DON GIUSEPPE SARTINI (1926 – 1993)
Trentanni, sacerdote da soli tre anni, diventa parroco di Ponte Metauro – Metaurilia per un solo anno, tra il 1956 ed il 1957. Troppo breve per lasciare la traccia di un ricordo. Divenne poi il parroco di San Cristoforo.
Don Gualfardo Innocenzi
(parroco dal 1957 al 1967)
DON GUALFARDO INNOCENZI (Barchi 1929 – Fano 2018)
E’ nominato parroco di Ponte Metauro e Metaurilia a ottobre del 1957, a soli 28 anni. Rimarrà in carica su entrambe le parrocchie fino al 1967, quando Metaurilia diventa Parrocchia autonoma, con don Paolo Gramolini. Sarà parroco a Ponte Metauro per tutta la vita, amato e stimato da tutti. E’ stato responsabile dell’I.G.S. (Istituto Gesù Sacerdote).
Così lo descrive Don Emilio, Delegato dell’IGS:
“Sacerdote veramente mite, magnanimo, rispettoso di tutti e rispettato da tutti. Non solo a Ponte Metauro, ma anche in città era conosciuto, apprezzato, ricercato da tante persone. Per tutta la sua vita, nello svolgere il suo ministero, ha saputo testimoniare, con grande generosità e abnegazione, un amore paterno e materno unico, evangelico (come il Buon Pastore), senza riserve e senza limiti, sempre con il sorriso dipinto in quel volto indimenticabile, dal quale trasudava la sua inequivocabile bontà e disponibilità verso ogni persona che incontrava.
Ispirato da sempre alla povertà materiale e alla ricchezza dell’anima, don Gualfardo è stato parroco buono e accorto: al suo fianco sono cresciute, nella fede, almeno sei generazioni di giovani ai quali lui ha saputo proporsi sempre in modo adeguato e innovativo, riallineando sé stesso ai cambiamenti sociali che si avvenivano per non essere mai fuori dal gioco.
E’ stato, senza ombra di dubbio, padre spirituale di tante vocazioni sacerdotali: don Gualfardo ha il “record” delle vocazioni sacerdotali parrocchiali. E molto ha influito la sua testimonianza di fede integra e pura, di generosità oblativa, di attività apostolica feconda e instancabile. Soprattutto ha influito la sua intensa vita di preghiera: non mancava mai ai vari incontri dei gruppi di fedeli che si radunavano per pregare.
Per tutti: catechisti, educatori, scout, laici, genitori… don Gualfardo è stato un sacerdote davvero importante per le loro scelte di vita: è stato una guida, una certezza, un amico“.
Don Paolo Gramolini
(parroco dal 1968 al 1984)
DON PAOLO GRAMOLINI Metaurilia 1937 – 2022 )
Viene ordinato sacerdote il 23 giugno 1963 con cerimonia nella chiesa di San Benedetto a Metaurilia, sua parrocchia natale. E’ infatti il secondogenito di Augusto ed Elvira, dell’orto 75.
Il suo primo incarico è quello di vice parroco di don Achille Sanchioni, dal 1963 al 1967, presso S. Antonio in via Cavour, dove si trasferisce coi suoi genitori.
Ma nel 1967 il Vescovo Costanzo Micci chiede la disponibilità del trentenne don Paolo a trasferirsi a Metaurilia per divenirne il parroco. E’ la persona giusta, perchè ha una casa in proprietà proprio a Metaurilia, superando così l’ostacolo che fino ad allora aveva impedito la nascita della parrocchia: San Benedetto è una chiesa senza canonica. Don Paolo accetta e così, per la prima (ed anche ultima) volta Metaurilia diviene parrocchia a sè stante. Finalmente matrimoni, comunioni, cresime e funerali potranno essere celebrati a Metaurilia invece che a Ponte Metauro. Per i primi quattro anni però don Paolo rimane in via Cavour ad accudire il babbo e a sistemare casa. Ad aiutarlo al bisogno viene incaricato don Emilio Borgacci, parroco di Torrette. Nel 1972 finalmente si trasferisce a Metaurilia con la mamma.
Don Paolo rimane parroco fino al 1984, quando diviene direttore del neonato Consultorio Diocesano, incarico che avrà fino al 1998 e che gli darà tante soddisfazioni.
Nel 1986 la parrocchia di Metaurilia viene quindi accorpata a quella di Torrette.
Tanti studenti fanesi ricordano don Paolo come insegnante di Religione presso il liceo classico di Fano dal 1968 al 2003. Memorabili le sue lezioni di “grafologia”.
Nel 2013 ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio. Da allora è in pensione.
1963. Processione a Metaurilia in occasione dell’ordinazione sacerdotale di don Paolo Gramolini
Don Arnaldo Avaltroni
(parroco di Torrette dal 1972 al 1986)
DON ARNALDO AVALTRONI
Nasce a Fano il 21 luglio 1936. Gli viene affidata la parrocchia di Torrette nel 1972. Il 29 giugno 2011, insieme ad altri parroci, ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio.
Don Piergiorgio Boiani
(parroco dal 1986 al 2014)
DON PIERGIORGIO BOIANI (Fano 1940 – 2020 )
Nasce a Fano il 27 maggio 1940 e viene ordinato sacerdote nel 1969.
Nei primi anni 70 partecipa ai lavori nazionali attorno alla figura del prete-operaio; è coordinatore del gruppo dei sacerdoti operai marchigiani e umbri. (da “I preti operai in Emilia Romagna” di Giuseppina Vitale). Don Piergiorgio ha infatti lavorato come operaio presso la ditta di Adamo Iacucci, a Metaurilia (orto 26). Si narra che a fine mese desse una parte del suo stipendio ad un collega molto bisognoso.
Don Antonio Biagioli
(parroco dal 2014 al …….)
DON ANTONIO BIAGIOLI
Don Antonio, nipote di don Gualfardo, è nato a Barchi come lui. Nel ’68 si laurea in Filosofia ed insegna anche nei licei fanesi. Si sposa con Carla ed hanno due figlie. Nel 2000 Carla muore, dopo una lunga malattia. Antonio decide, dopo sei anni di vedovanza e con le figlie ormai sposate, di diventare sacerdote.
Don Gualfardo stupefatto ed orgoglioso gli confida: “Ho sempre sognato un nipote sacerdote, ma mai avrei pensato a te!” E forse mai avrebbe pensato che proprio Antonio lo avrebbe affiancato come parroco nei suoi ultimi anni di vita. Antonio sceglie di entrare in un seminario missionario: viene mandato in Zambia e lì viene ordinato sacerdote. Don Antonio è infatti un sacerdote della Chiesa africana in prestito alla Diocesi di Fano.
Dal 2014 è parroco di Metaurilia-Torrette insieme a Ponte Metauro-Caminate.