Il 15 marzo 2019 segna una data importante per la borgata di Metaurilia che forse mai prima d’ora aveva ricevuto tanta attenzione. Attenzione meritata perché la mostra “Metaurilia Orto di Mare” è il frutto di lunghi mesi di preparazione e di intenso lavoro di allestimento che ha coinvolto i membri più attivi del Circolo Culturale Albatros e gli ideatori del progetto.
Il team organizzatore: Marco Orsini, Pia Miccoli, Maura Garofoli
Si è aperta con i migliori auspici la mostra “Metaurilia Orto di Mare” il 15 marzo scorso. Al mattino il Sindaco Massimo Seri intervenuto alla conferenza stampa, si è detto orgoglioso per il lavoro di ricerca storica svolto, per la ricchezza di testimonianze raccolte e per la loro accurata presentazione. Seri si è addirittura spinto oltre auspicando che Metaurilia diventi il punto di partenza per progetti di valorizzazione analoghi da svolgere in altri quartieri e frazioni di Fano. “Ciascun luogo della nostra città- ha sottolineato il Sindaco- se ben osservato ha una storia interessante da raccontare”.
Il pubblico attento e numeroso all’inaugurazione della Mostra
Il diorama, uno dei pezzi forti della mostra
Nel pomeriggio la splendida Sala di Rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano ha ospitato la presentazione della mostra e a pochi minuti dall’inizio, quando è stato chiaro che non c’erano più posti a sedere data la gran quantità di pubblico presente, è stata una grande emozione per tutti gli artefici del progetto. La sala era stracolma, tanti amici di Metaurilia ma anche tantissimi fanesi incuriositi dall’invito. Perché se tutti sanno che cos’è e dov’è Metaurilia, la borgata alle porte sud di Fano, solo pochissimi ne conoscono la storia e le vicissitudini. Ora con la mostra i fanesi possono scoprire che quella di Metaurilia è anche la loro storia: il podestà, i tecnici comunali, i possidenti, la propaganda, i bombardamenti, lo sfollamento, i cavoli, hanno fatto parte della stessa quotidianità dei fanesi. Ciò che si aggiunge e si colora è la vita dell’ortolano-pescatore, che vive e lavora fuori le mura, ma i cui clienti sono dentro le mura, i fanesi appunto. Quegli ortolani col carretto, quei sapori dell’orto, quel latte appena munto venivano in parte anche da qui.
La mostra “Metaurilia Orto di Mare” cerca di colmare questo vuoto di conoscenza e lo fa con dovizia di particolari spesso inediti, riguardo la storia urbanistica e sociale della Borgata. La mostra è ospitata per 3 settimane in un bellissimo edificio, Palazzo Bracci Pagani, lungo il Corso di Fano, facilmente raggiungibile e a pochi passi dalla Mediateca Montanari, la MeMo, che dal 26 marzo fino al 7 aprile ospiterà una mostra parallela. Gli ideatori del progetto infatti hanno deciso che data la ricchezza di materiali da esporre e l’impossibilità di concentrarli in un unico luogo, fosse opportuno suddividere la mostra in due parti e dedicare l’area della MeMo alle tante storie familiari, ai nomignoli che si tramandano da generazioni, agli intrecci di amori e matrimoni, alle storie tristi e a quelle liete, a un periodo storico duro dove fame, freddo, guerra condizionarono pesantemente la vita di tutti i giorni.
Il cavolfiore, principe di Metaurilia, e della mostra
Grande affluenza di pubblico anche alla prima della mostra presso il museo di Palazzo Bracci Pagani allestito con grande cura dei dettagli. La presenza dei cavoli per esempio, invece che di normali decori di piante e fiori. Perché i cavoli che occhieggiano in vari angoli della mostra sono un messaggio, rimandano alla storia della Borgata che è vissuta e cresciuta sulla coltivazione del cavolo.
Una delle attrazioni di maggior rilievo della mostra è il grande quadro di maioliche colorate lungo 2 metri e alto circa 1, 50, realizzato nel 1942 come omaggio al Duce ma mai uscito da Fano. Era conservato finora nei depositi del Museo Archeologico e Pinacoteca del palazzo Malatestiano ed è stato possibile riportarlo alla luce e renderlo visibile per la prima volta grazie alla collaborazione dell’Assessorato alla Cultura di Fano. Il quadro realizzato da Guido Andreani (1901-1976) su bozzetto di Vittorio Menegoni direttore negli anni Trenta della Scuola d’Arte di Fano, è un ricco e vivace affresco di Metaurilia negli anni Quaranta.
Altre novità della mostra- rispetto a quella realizzata l’estate scorsa presso la scuola d’infanzia di Metaurilia sono l’approfondimento sul Cavolfiore quale principe dell’orto, e soprattutto dell’economia fanese e la nuova sezione che affronta un aspetto politico/sociologico molto interessante: a Metaurilia infatti, terra grata al fascismo, è nata una squadra partigiana, durante l’occupazione, tra le più attive a Fano.
Oggetti della tradizione in mostra
Molte le curiosità in mostra grazie alla collaborazione con Casa Archillei e l’associazione il Ridosso che hanno messo a disposizione attrezzi tipici dell’orto e della pesca, oggetti che rappresentano la vita quotidiana di 80 anni fa e che oggi appaiono curiosi reperti di una vita inimmaginabile per i contemporanei.
Per esempio il prete e la monaca, oggetti poveri utili per scaldare il letto quando nelle case non c’erano i termosifoni, il bidone del latte che all’epoca non si vendeva confezionato in bottiglia ma si distribuiva fresco di casa in casa, le scarpe con la suola di legno rinforzata con pezzi di pneumatico di bicicletta e così via.
La mostra Metaurilia Orto di Mare è anche questo: un tuffo nel passato per non dimenticare come eravamo.