Venerdì 12 aprile 2024 alle 17,30 viene presentato alla Mediateca Montanari il secondo volume della trilogia
“UNA BORGATA DEL CAVOLO”, continua la raccolta delle memorie
Finalmente in distribuzione il secondo volume di “Una borgata del cavolo”, scritto da Pia Miccoli ed illustrato da John Betti, la storia dalla parte degli umili. La narrazione corale degli ortolani-pescatori di Metaurilia che abitarono le cosiddette “casette del Duce” per produrre il cavolfiore tardivo di Fano. Ventuno nuovi vissuti familiari illustrati che danno voce a continue risonanze e tanti approfondimenti.
Questo secondo volume arriva dopo due anni dalla pubblicazione del primo. Entrambe sono il frutto di un percorso di incontri con le famiglie eredi dell’antico orto, alle quali è stato chiesto di raccontare quei primi tempi a Metaurilia, ed il percorso di vita e familiare che ne è conseguito.
Il primo volume raccoglie le storie di 37 famiglie, questo secondo volume ne raccoglie 21. La maggior disponibilità di pagine ci ha dato la possibilità di far spazio ad un numero di approfondimenti maggiore rispetto al primo. Ciascuna storia particolare richiama elementi della Grande Storia, o della Piccola Storia locale, o anche tradizioni e mestieri oggi del tutto scomparsi che ci è piaciuto riprendere e mettere a fuoco. Questi affondi aiutano a contestualizzare le singole vicende personali ed a comprendere le pagine di vita di un piccolo mondo antico oggi quasi del tutto scomparso, ma vivo in molte memorie familiari. Sfogliando le storie si può ad esempio conoscere il mestiere della “balia da latte”, capire cos’era la “tassa sul celibato” di ideazione fascista, comprendere l’impatto che hanno avuto nella società malattie terribili come la “spagnola” o la “poliomielite”. Qua e là si potranno trovare anche piccoli affondi sulla realtà fanese dell’epoca: tra le tante le relazioni della città col duce o l’avvio di importanti realtà imprenditoriali cittadine.
La struttura del libro è analoga al primo volume. Ciascuna storia è introdotta da una illustrazione che nasce dalla felice ed ironica mano dell’artista fanese John Betti. Tale “cameo” cattura un episodio significativo della narrazione familiare e si ispira alla struttura narrativa di un famoso settimanale dell’epoca, “La domenica del Corriere”. Le vicende familiari vengono suddivise in “capitoli” analoghi per tutte le storie:
• prima di Metaurilia, • primi tempi a Metaurilia; • tempo di guerra; • primo dopoguerra; • il boom; • epilogo.
Tale struttura facilita il raffronto tra le storie tracciando analogie e differenze. La narrazione corale che ne scaturisce consente di cogliere come in un’orchestra le singole parti e quindi l’insieme. 115 famiglie di ortolani-pescatori vengono trapiantate tra il 1934 ed il 1938 nello stesso territorio, con le stesse dotazioni (una casa di 60 mq ed un orto di un ettaro) e con la stessa “mission”: coltivare il cavolfiore tardivo di Fano in inverno e il pomodoro tondo liscio d’estate. Il punto di partenza è quindi per tutti il medesimo, ma il percorso di vita si snoda in vicende che prendono strade diverse a seconda dell’età, delle scelte individuali, dei condizionamenti sociali, del caso, della fortuna e della Storia.
Il programma della serata del 12 aprile 2024 prevede alle 17,30 la presentazione del libro alle Mediateca Montanari, alle 19,15 visione del docufilm dedicato a Metaurilia “Terra Bassa” al Politeama, alle 20,30 “Cena del cavolo” al Ristorante il Bello e la Bestia, piazza Andrea Costa.
Copertina e indice del secondo volume di “Una borgata del cavolo”