Il 22 aprile 2022 è stato presentato alla Mediateca Montanari il primo volume della trilogia

“UNA BORGATA DEL CAVOLO”, un libro per Metaurilia

Finalmente in distribuzione il libro “Una borgata del cavolo”, scritto da Pia Miccoli ed illustrato da John Betti, è la storia dalla parte degli umili. La narrazione corale degli ortolani-pescatori di Metaurilia che abitarono le cosiddette “casette del Duce” per produrre il cavolfiore tardivo di Fano. Trentasette vissuti familiari illustrati che si intrecciano indissolubilmente, rivelando quanto la vita sia il frutto della volontà, del caso e, sorprendentemente, anche della forma dei luoghi dell’abitare.

Marco Labbate, ricercatore di storia contemporanea scrive: “La trasmissione della storia dei quartieri e delle vite che li hanno animati  è necessaria a preservarne le identità, perchè non diventino spazi anonimi e senza tempo. “Una borgata del cavolo ” fa questo: salva memorie votate a disfarsi e le organizza secondo i lotti in cui era divisa Metaurilia, riportandoci alla sua topografia. […] Riappropriandoci degli uomini e delle donne, tornano in vita anche i paesaggi, gli aromi, gli aneddoti e le tracce linguistiche di un ambiente. I nomi di battesimo si fondono con i soprannomi in dialetto, le parole si espandono nelle foto, completandone le evocazioni delle immagini. Ne esce un libro prezioso da leggere, sfogliare, conservare, che è insieme approdo e punto di partenza“.

Sottolinea del libro  l’architetto Filippo del Pieri, nell’introduzione: “Negli ultimi anni le storie dell’architettura, della città e del paesaggio hanno guardato con crescente interesse, non solo in Itallia, al potenziale rappresentato dalle storie scritte dal basso: operazioni di ricostruzione  storica e memoriale radicate nelle comunità locali, promosse da attori presenti e attivi sul territorio, con o senza la partecipazione diretta di professionisti della ricerca storica. Si tratta di indagini che nel nostro Paese hanno radici profonde, che affondano nelle ricerche di storia orale sui quartieri operai  promosse in città come Torino, Milano, Roma o Terni a partire dagli anni settanta-ottanta, o nelle esperienze ecomuseali condotte su diversi contesti in periodi più recenti“.

Famiglia Principi – orto 103 (estratto dal libro “Una borgata del cavolo”