Da arenile “infruttifero” a vacanzificio
Le mani su Torrette
Le mani su Torrette
La nascita dell’albergo Torrette accende l’attenzione al suo splendido arenile: pubblico e privato si adoperano per innescarne lo sviluppo. Vari progetti di lottizzazione dei terreni “infruttuosi” del lungomare si susseguono negli anni: dalle prime “case coloniche” sui nuovi terreni “redenti” stavolta al turismo ( più che all’agricoltura), alle villette degli anni Cinquanta, ai palazzi ed agli alberghi degli anni Sessanta. E la Borgata Metaurilia ci mette lo zampino.
Buona parte dei documenti e delle notizie di questo articolo sono tratti dall’interessantissimo testo di Luciana Agostinelli, Rosella Bevilacqua, Silvano Clappis “Albergo Lido Torrette”, ed. Alberghi Consorziati 2019, cui si rinvia per ulteriori approfondimenti.
Il viale del tramonto
Il viale di pini davanti che portava dall’albergo Torrette al mare
Il viale di pini, fresca passeggiata al rientro dal mare, confluiva nel vialetto d’ingresso all’albergo. La Statale sembra neanche esista.
Dall’albergo Torrette un maestoso viale di pini accompagnava i bagnanti alla spiaggia al mattino, e li riaccoglieva fresco ed ombroso, quando stanchi e accaldati dai bagni di sole e di mare tornavano alle loro camere.
A volte bisognava attendere il passaggio del treno, e delle bianche panchine di pietra offrivano ristoro all’attesa.
Negli anni i pini invecchiati vengono tagliati fino a quando nel 1974 il nuovo sottopasso carrabile cancella il viale per sempre.
Negli anni Sessanta i pini sono rimasti pochi. Inoltre il passaggio a livello rappresenta ormai una barriera allo sviluppo ed alle comodità dei turisti.
2020 L’attuale “passeggiata” dall’albergo alla spiaggia.
Un arenile “infruttifero” all’asta
Il 26 maggio 1938 Il Commissario Prefettizio dott. comm. Ettore Coppola così delibera:
Premesso che il Comune di Fano è proprietario di una striscia di arenile in corrispondenza delle casette rurali dal n. 47 al n. 51 del I lotto della Borgata Rurale Metaurilia così descritto in catasto e delle superficie di 4.320 mq; foglio 96 n. 2b [….] Che sia opportuno, richiamandosi a pratiche intercorse destinare tale terreno infruttifero e incolto per lo sviluppo promettente della Spiaggia delle Torrette e destinarlo in vendita per farvi ivi costruire casette per villeggiatura; con riserva di stabilire l’esatta ubicazione e il tipo delle medesime;
Viste le perizie redatte dal geometra comunale Fiori Alfonso e il relativo grafico dalle quali risulta che il prezzo della terra può fissarsi in lire una il metro quadro con l’intesa che in detto prezzo sia compresa anche l’area occorrente per le quattro strade trasversali le quali dovranno essere costruite a cura e spese degli acquirenti medesimi;
Che il comune debba assumere a suo carico la costruzione della linea elettrica occorrente con derivazione da quella della Borgata Metaurilia compreso l’attraversamento della linea ferroviaria per cui si andrà incontro ad una spesa di £ 3.500= che potrà essere sostenuta con ricavo della vendita del terreno sopradetto,
DELIBERA
1) di approvare la perizia in oggetto del geom. Fiori in data 20 maggio 1938/XVI
2) di alienare ove se ne presenti l’occasione in unico blocco od in lotti separati e al prezzo unitario di lire una il mq. l’area sopra descritta facendo obbligo all’acquirente o acquirenti
a) di costruire entro un anno dal detto acquisto casette di villeggiatura (una per ogni lotto in conformità dell’annessa perizia e delle norme in materia edilizia vigenti);
b) di lasciare tra i lotti spazi sufficienti per la costruzione di strade della larghezza di sei metri in conformità al piano allegato alla perizia.=
3) di assumersi il Comune di Fano le spese della costruzione della linea elettrica con derivazione da quella della Borgata Metaurilia facendovi fronte con una parte del ricavato prezzo di vendita della terra.
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1938 Planimetria redatta dal geometra Fiori ed allegata alla delibera di alienazione dell’arenile di Torrette
L’asta va deserta ma …. niente paura!
Il 21 settembre 1939, il geometra Fiori, in qualità di Direttore Tecnico della Borgata Metaurilia scrive
Al signor Podestà di Fano
Il terreno richiesto in vendita dal sig. Malcangi Giuseppe con lettera del 29/8/39 ha una superficie di ettari 4.22.34 a cui debbono essere detratti mq 16.900 corrispondente ad una striscia lungo la ferrovia e larga m. 8 per una strada eventualmente da costruivi e mq. 3.600 per la concimaia. La superficie resta quindi di ettari 2.17.34.
Il terreno è incolto e non suscettibile di coltivazione e per massima parte ghiaioso. Soltanto un tratto della lunghezza di mq 230 è sabbioso e può essere adibito a costruzione di villette. Questo terreno della superficie di mq 4.320 fu già dal Municipio posto in vendita al prezzo di L. 1 al mq. ma, causa la mancanza di accesso dalla strada, non fu mai venduto. Esiste una domanda del Sig. Scarponi in data 7/8/39 con la quale egli offre L … per l’acquisto di circa la metà del terreno suddetto.
Faccio presente inoltre che l’ex Podestà Dott. Delvecchio mi aveva promesso di cedermi gratuitamente un tratto di quell’arenile per una superficie di circa 1.000 mq e ciò in premio per le mie prestazione per la BorgataMetaurilia, desiderando io costruirvi una casetta.
Tale mia richiesta poi la lasciai cadere per l’impossibilità di accedere a tale terreno. Date le presenti circostanze se questa Amministrazione fosse disposta a mantenere la promessa fatta dalla precedente Amministrazione sarei ben lieto di accettare la cessione in parola.
Sono a conoscenza che il prof. Malcangi ha acquistato gli arenili di Torrette e sta sviluppando a Milano una propaganda, che darà certamente buoni risultati, per accelerare la costruzione di villette decorose su quei terreni e ciò anche a vantaggio dell’Azienda di soggiorno, perchè si otterrà un notevole incremento dell’industria Balneare.
Credo quindi che sarà interesse del Comune il favorire questa iniziativa.
Nella valutazione dei terreni acquistati dalla Contessa Saladini non fu assegnato alcun valore agli arenili in parola; la rendita catastale complessiva è di L 19.
Villaggio “Beata Quies” e Boscomarina
Le prime case di “Boscomarina”, davanti allo splendido arenile di Torrette
Già all’epoca dell’avvio dell’attività alberghiera, nel 1927, la Società bolognese Condominio Immobiliare Felsineo, proprietaria dell’albergo Torrette aveva progettato di completare l’opera con la costruzione di un certo numero di ville nell’area di proprietà intorno all’hotel.
Tale progetto fu ripreso nel 1935 da un gruppo di romani, tutti alti funzionari statali molti dei quali appartenenti alla direzione generale delle ferrovie dello Stato; essi costituirono la cooperativa “Beata Quies” col proposito di realizzare una cittadina balneare con relativa stazione ferroviaria. Il progetto comprendeva oltre 100 ville, una larga piazza centrale, un viale sul lungo mare, giardini sparsi un pò ovunque; le villette sarebbero state di 6-8 vani e sarebbero costate dalle 27.000 alle 60.000£. Ma il progetto non fu mai avviato per la mancata realizzazione della stazione ferroviaria richiestada tempo anche da Callisto Cavazzoni, gestore dell’albergo.
Nell’agosto 1942 il milanese prof. Giuseppe Malcangi, che nel 1939 ha acquistato l’arenile di Torrette costruisce due case coloniche beneficiando dei finanziamenti della bonifica integrale
Il Corriere dell’Emilia, 14 settembre 1949
Viene lanciata l’idea di costituire un Comitato Pro-Torrette che prema sull’Amministrazione comunale affinchè sia elaborato un piano regolatore: che è l’esigenza per un serio inizio dei lavori: niuno tenterà costruire se prima non avrà presa visione della pianta topografica della località. Ci sarebbe una seria società milanese già pronta con progetti-comodità, eleganza ed assoluta economia – ad iniziare le costruzioni. Alle Torrette non si deve formare una accozzaglia di piccole brutte casette, come si riscontra in qualche località, ma un centro vero di grande spiaggia moderna.
Il Resto del Carlino 11 maggio 1956
Ormai i tempi sono maturi perchè la nostra spiaggia si possa trasformare da Cenerentola delle città balneari della riviera Adriatica in autentica e ricca signora del turismo internazionale. Anche il litorale, prima piatto e vuoto, si trasformerà con queste costruzioni che si estenderanno per un buon tratto prospiciente il mare. Proprio qui a Torrette sorgeranno quelle attrattive di contorno indispensabili per offrire al villeggiante il completo “comfort” di un piacevole soggiorno turistico. E non è questo, probabilmente, che l’inizio, c’è un fervore di opere e di brulicante attività, che certamente nessuno avrebbe mai immaginato.
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Il prof. Giuseppe Malcangi pubblica diversi sussidi per studenti di dattilografia e stenografia, più volte ristampati negli anni.
Milano su Torrette
Torrette: dall’aia della casa di Carlo Palazzi lo sfondo del “Palazzo” di Malcangi
E’ il 1960. Carlo Palazzi si trova sul ciglio della Statale. E’ inverno. Nell’orto c’è poco da fare e lui cincischia. Passa una Balilla a 3 marce targata Milano. Dentro c’è un omone ala guida. L’auto va in direzione Ancona. Dopo qualche minuto l’auto procede sul lato opposto in direzione Fano. E si ferma proprio davanti a Carlo. L’uomo scende dall’auto e attraversa la strada. Si tiene stretto il cappello che la bora vuole portargli via. “Quanti siete in famiglia?” Siamo 6” Quanta terra lavorate? “8 ettari” “E’ poco, per 6 persone”. “I tuoi vecchi sono in casa?” Si presenta così ai genitori di Carlo: “Sono il prof. Malcangi, questo ragazzo lo porto con me!”
Da quel momento Carlo lavorerà per lui.
Malcangi è un professore di matematica originario di San Severo (Foggia) ma residente a Milano, dove con la moglie gestisce. una scuola di stenografia. I due hanno 6 figli.
Hanno acquistato a Fano intorno al 1940 quattro ettari di terreno sulla spiaggia che va dal viale di pini che collega l’Albergo Torrette con il mare, fino alla colonia delle monache di San Giorgio di Pesaro, in direzione Ponte Sasso. Intorno al 1960, quando Carlo viene assoldato, sta costruendo il “palazzo”, il primo condominio di appartamentini turistici di Torrette.
In uno degli appartamentini ha sistemato il suo ufficio ed è lì che Carlo si sistema. Deve seguire, per conto del prof. Malcangi il completamento del palazzo ed a seguire, gli altri cantieri che partiranno, come villa Gioia, villa Orchidea e molte altre. Il progettista è un giovane ingegnere di Senigallia, Paolo Beer.. La primogenita Diana è l’impresaria dell’investimento ed è la più stretta collaboratrice del professore.
In quegli anni villettine ed appartamenti turistici crescono come funghi ovunque, ed in gran quantità a Torrette.
Carlo sarà direttore dei lavori per Malcangi fino al 1964, quando il professore muore di un brutto male.
Delfina, moglie di Carlo, continua a anche in seguito a curare gli appartamenti: è sua la prima licenza di “affittacamere” di Fano. Prende le prenotazioni, fa le pulizie ed è il punto di riferimento dei clienti, che provengono prevalentemente da Milano, Perugia, Roma, Torino, Brescia.
Carlo la affianca curando le manutenzioni, e realizzando tutte le ringhiere della zona.
Carlo Palazzi con la moglie Delfina Gambelli (orto 67)
Catasto di I Impianto – 1927 circa – la spiaggia di Torrette è ancora un arenile inviolato.
La suddivisione delle proprietà di Torrette, negli anni Cinquanta
E’ quindi dal 1927 che Torrette pulsa di imprenditori che sognano di trasformarla in un centro di villeggiatura di primordine, con villette, servizi, giardini, ed addirittura la stazione ferroviaria. Il Condominio Immobiliare Felsineo promuove l’idea di un villaggio turistico intorno all’albergo, che non si realizzerà mai: la lontananza da Fano e dai servizi di primordine, sono il primo ostacolo. L’edificazione sull’arenile rappresentano il secondo ostacolo: il mare sembra allontanarsi sempre di più, e raggiungerlo è sempre più scomodo. Statale e ferrovia diventano sempre più muri invalicabili. Il milanese prof. Malcangi compra invece nel 1939 l’arenile e realizza negli anni Cinquanta villette, e negli anni Sessanta palazzi direttamente sul mare. Il geometra del Comune Alfonso Fiori, ottiene in cambio del suo lavoro quale Direttore Tecnico della Borgata Rurale di Metaurilia la parte di arenile più a nord, dove progetta e realizza a sua volta diverse villette, il primo campeggio della zona (1958) , e dove nasce l’hotel Playa.
Questa crescita convulsa di palazzi e campeggi sull’arenile hanno incrementato in modo esponenziale i vacanzieri in questi territori, ma hanno compromesso irreparabilmente lo splendore di quell’arenile aperto ed immenso, ed il futuro dell’Albergo Torrette. L’assenza di un disegno organico, e la scarsa attenzione alla qualità edilizia hanno generato un “vacanzificio” purtroppo simile a tanti altri, perdendo quelle qualità ambientali che ne avevano stimolato l’innesco, e che contribuiscono ad arricchire di esperienze e benessere il turista “non solo mare”.
Lo skyline di Torrette, generato dai “palazzi” del prof. Malcangi