L’oro di Metaurilia: la “cavolina” del tardivo di Fano

E adesso sono cavoli …

1936. Il Podestà Augusto del Vecchio, agronomo, nel suo libretto dedicato a Metaurilia, illustra lo schema di avvicendamento colturale a cui devono attenersi i Metaurili per massimizzare la produzione di cavolfiori e pomodori.

Luglio 2020. La cavolina originale torna a Metaurilia. Con Roberto Ferri e Franco Minestrini ripeteremo gesti,  ci immergeremo nei profumi e percorreremo le stagioni  che hanno reso unica e fortunata Metaurilia negli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta. Fino all’assaggio, in aprile, per scoprire se colore,consistenza, sapore e stagione di raccolta sono proprio quelle di una volta.

1936. Dalle disposizioni di Augusto del Vecchio, Podestà di Fano e agronomo:
“ln base a questo avvicendamento il cavolo dovrà occupare la quasi totalità della superficie perchè ciò è conveniente agli effetti della migliore utilizzazione del terreno durante la stagione invernale in cui ben difficilmente altre colture potrebbero assicurare un eguale rendimento.
Una così rilevante estensione di questa coltura è possibile perchè, fatta eccezione per il periodo immediatamente successivo al trapianto, non richiede cure che impegnino molta manodopera. Alla varietà tardiva, per il notevole reddito di cui è capace e per il facile collocamento che trova all’estero, dovrà essere assegnata una estensione prevalente. ll buon esito di questa varietà è d’altra parte favorito dalle propizie condizioni del clima invernale della zona, perchè l’azione moderatrice del mare vicino, impedisce l’eccessivo abbassamento della temperatura evitando il pericolo di gelate forti e persistenti.
ln ogni modo ragioni di prudenza consigliano di non trascurare del tutto la varietà precoce che si presta meglio di quella tardiva alla consociazione col grano e fornisce ottimo mangime per il bestiame nei mesi di novembre e dicembre quando cioè scarseggia il foraggio fresco”.

Fine anni Quaranta. E’ agosto. Primo Minestrini dell’orto 25, annaffia “le porche” di cavolina quasi pronta per la vendita ed il trapianto. La cavolina, e le piantine di Minestrini erano assai rinomate, le più tardive in commercio.

La cavolina di Ferri

Anni Sessanta. Il piccolo Roberto Ferri posa nell’orto.

Domenica 12 luglio 2020.

La luna è calante.

Roberto Ferri dell’orto 7 sceglie questo giorno per seminare la cavolina originale, quella che Italo di Ponte Sasso ha donato a Metaurilia, che ha  ereditato da suo padre ed ogni anno autoproduce portando a seme i cavolfiori più belli e tardivi.

Venerdì  17 luglio la cavolina germoglia…

Pianta di cavolfiore portata “in cima”, per produrre il seme, la cosiddetta “cavolina”.

La cavolina di Minestrini

Fine estate 1952. Il piccolo Franco Minestrini, orto 25, tra i cavoli appena trapiantati.

Domenica 19 luglio 2020

Franco Minestrini, dell’orto 25, si misura con un cognome pesante: quello del miglior seme di Metaurilia. Sceglie il giorno della luna nuova per seminare la cavolina.Divide la”porca” in settori, per meglio distribuire il seme e non sprecare nulla.

Venerdì 24 luglio anche la cavolina di Franco germoglia.

Gli obblighi dei Metaurili

E’ il 1936. I Metaurili, felici di avere finalmente casa e terra, firmano nel 1936 prima,e nel 1939 poi, il contratto che consentirà loro di riscattare casa e terra in trent’anni. Dovranno corrispondere un canone di circa 1000£ all’anno, conferire al solo Consorzio Agrario ed obbedire in tutto e per tutto alle indicazioni produttive che verranno loro impartite.

2 dicembre 1936 (Dal contratto Biagioni, orto 16)
VII) […] [Il Concessionario] Si obbliga altresì fin da ora a far parte del Consorzio Agrario di Fano o di altra organizzazione indicata dal Comune di Fano e di valersi esclusivamente del detto Consorzio o della organizzazione indicata per le esportazioni prodotte e per l’acquisto dei fertilizzanti, dei semi, delle macchine e di ogni altro materiale agricolo.
Il Consorzio suddetto è autorizzato in forza stessa della presente convenzione, a trattenere, nella misura che verrà indicata dal Comune, le quote annuali di canone di ciascun concessionario.
IX) Il Concessionario dovrà incrementare e coltivare intensivamente il proprio lotto di terreno, adottando all’uopo i sistemi suggeriti dalla tecnica e dalla buona pratica agraria.
In ogni caso sarà tenuto a seguire le istruzioni e i suggerimenti che gli saranno impartiti dal Comune di Fano a mezzo dei rappresentanti e funzionari di esso.
XII) Per invigilare sull’adempimento degli obblighi inerenti alla concessione, il Comune id Fano, a mezzo dei suoi funzionari od incaricati, in ogni tempo, d’autorità e senza bisogno di preavviso, potrà accedere sui lotti concessi e fare tutti quei rilievi e indagini che si riterranno opportuni.

Metaurili sotto scacco

Il Maggiore Alberto Tonucci è Podestà dal 1940. Dopo aver controllato le produzioni dei Metaurili indirizza a tutti e 115 i coloni una lettera di encomio per i migliori, e di biasimo per i minori produttori, noncurante del fatto che tra questi ultimi ci sono soprattutto vedove. Vedove a cui mancano le energie “virili”, ma non certo la buona volontà: le ritroviamo tra le migliori produttrici degli ortaggi destinati alla piazza di Fano. Perchè, in tempo di autarchia e di guerra gli ortolani di Metaurilia erano obbligati a destinare 500 mq di terra ad ortaggi assortiti per le tavole dei fanesi.

Ed inoltre il Podestà avverte: non si tollera che i Metaurili si dedichino ad altri mestieri quali il barbiere o il meccanico per sbarcare il lunario. Non giustifica neanche le donne rimaste sole  in quanto tutti gli uomini in forze sono si trovano richiamati sui vari fronti di guerra: le “copiose” entrate dell’orto ben consentono di pagare degli operai per i lavori più pesanti. Pena l’addio a Metaurilia!

28 ottobre 1942.  Il Podestà, Maggiore dell’esercito, Alberto Tonucci elogia i grandi produttori di Metaurilia, e “biasima” gli scarsi insensibile al fatto che tra questi ci sono ben due vedove.