I coloni della Colonna

Dall’Aeroporto a Metaurilia

Fano 1940. Atteraggio al Campo di Fortuna. A sinistra il Canale Albani e al centro via Papiria

Breve storia di una storia breve, quella dell’Aeroporto e della Scuola di Pilotaggio di Fano, e di come Metaurilia ne prese parte. Perchè quando nel 1935 si cominciò a ipotizzare il raddoppio del Campo di Fortuna e la sua trasformazione in vero e proprio Aeroporto con tanto di caserme ed infrastrutture connesse, il problema di ricollocare le 5 famiglie coloniche che abitavano e coltivavano i terreni tra via Papiria e via del Fiume era grave e di non facile soluzione.

Fano. Planimetria dell’Aeroporto realizzato nel 1940 a confronto con una immagine di oggi.

Il campo d’atteraggio

8 gennaio 1917
Nasce l’idea di un campo d’atteraggio a Fano. L’Italia è in guerra e l’aviazione chiede al Comune di Fano la disponibilità di terreni per un campo di atterraggio: “400×120 mq su terreno piano, coltivato a prato…“. Il Comune propone la località “Tomba” ma l’Aviazione preferisce la località “Madonna Ponte” che essendo di proprietà della Congregazione di Carità, non comporta onerosi espropri e contenziosi. Nei mesi successivi furono quindi avviati i lavori di sistemazione e nel 1918 il campo è operativo e si sollecita il Comune di Fano di aderire alla Lega Aerea Nazionale in modalità perpetua. In un primo tempo il Comune non è particolarmente propenso. Il 27 agosto 1918 chiede infatti “indenizzi e fitti per l’occupazione e manutenzione del campo di atterramento in località Colonna”.

26 novembre 1919
Di fronte all’ipotesi avanzata dall’Aviazione di un allargamento del campo d’atterraggio 25 tra coloni ed affittuari e 12 reduci inviano una lunga e dettagliata nota firmata anche dal presidente della Congregazione di Carità, al Ministero della Guerra, al Ministero dei Trasportie e all’Aeronautica Militare tentando di sventare il pericolo e suggerendo per il campo una diversa e più congrua sistemazione. ” Se i firmatari della presente sentirono tutto il loro dovere quando la Nazione era in pericolo (…) credono di protestare ed opporsi alla minaccia di un incalcolabile danno che loro si arrecherebbe per un servizio in esperimento, che potrebbe trovare altrove migliore e più comoda sede. Si additano per esempio tante aree a nord est di valore agricolo assai minore che erano già state prescelte in luogo di queste, poichè è noto che fu per un errore (!?!) di informazioni ricevute da un colono che si occupò l’attuale; o meglio ancora un’altra zona nella grandissima superficie situata oltre la ferrovia litorale, che va dal Metauro al Porto, dove esistono terreni di scarsissimo valore, in gran parte incoltivati, aree ghiaiose e in porzione di proprietà dello Stato e dove l’adattamento, trattandosi di terreno piano, costerebbe cifre irrisorie e dove l’indennità da pagarsi dallo Stato si ridurrebbe a quote minime“.

30 novembre del 1919
Il Comune si fa carico delle proteste e dei rilievi degli agricoltori residenti “...l’area prescelta presso la località della Madonna della Colonna ha sollevato tra i proprietari e nei coloni affittuari della zona da occuparsi la più viva inquietudine, poichè il terreno è tra i più fertili e bonificati di tutto il territorio e dovendo le aree da occuparsi essere sottratte a piccoli fondi, oltre il danno di diminuito raccolto, della distruzione completa di viti, alberi da frutto ecc., si verrebbe a sconvolgere le singole aziende rendendo impossibile la vita alle attuali famiglie ed in parte inutilizzabili sia le abitazioni e sia le stalle sproporzionate ai terreni. La Sezione di Bologna delle Costruzioni Edilizie Aeronautiche fece allora un sopralluogo e ritenne idoneo un terreno nei pressi di Torrette. Ma i proprietari, tra i quali il Conte Mariano Saladini e la contessa Giulia Ferri, una volta informati tanto fecero che si dovette ripiegare sulle proprietà pubbliche della Colonna, tornando al punto di partenza.
Fu questo comunque il primo di una serie di campi d’aviazione realizzati nella zona in quanto la posizione della pista variò in seguito a seconda delle esigenze di coloro che la utilizzarono.

Il Campo di Fortuna o Campo di Manovre individuato nel Podere Tre Noci ( dal sito La Valle del Metauro)

Il Campo di Manovre

Benito Mussolini con Raffaello Riccardi

Novembre 1929
Sono passati 10 anni. Il fascismo ha preso il potere ed è di Pesaro l’onorevole Raffaello Riccardi, sottosegretario all’Aeronautica, vice di Italo Balbo. Riccardi è squadrista della prima ora in rapidissima ascesa, Presidente della Federazione fascista di Pesaro …. e pilota. Eletto deputato nel 1924, nel 1928 è al Governo come Sottosegretario alle Poste e Comunicazioni e nel 1929 all’Aeronautica.
Riccardi non si lascia sfuggire l’opportunità di coinvolgere il suo territorio di provenienza nel corposo programma di sviluppo dell’aviazione con due aeroporti: a Pesaro un  aeroscalo, a Fano un Campo di Fortuna in località Colonna, podere “Tre noci” di proprietà comunale. Queste almeno le intenzioni di Riccardi, riportate dal quotidiano “La Tribuna” del 14 novembre 1929.
L’aria è cambiata, la propaganda ha fatto il suo corso. Scrive la Tribuna del 3 ottobre 1929: “Il vice Podestà ha promesso tutte le facilitazioni per assicurare alla città nostra un vantaggio apprezzabilissimo e vivamente ambito dalla popolazione che si mostra degna delle nuove fortune d’Italia“. Tra le facilitazioni ovviamente la cessione gratuita del terreno.

22 gennaio 1930
Il Ministro dell’Aeronautica Italo Balbo firma il Decreto Ministeriale avente per oggetto “Istituzione del Campo di Fortuna di Fano in Provincia di Pesaro”. Il Comune di Fano prende atto del Decreto con la delibera n. 24 del 5 febbraio 1930 approvata dal Podestà Tullio Blasi, dove si disponeva di cedere in uso perpetuo al Ministero dell’Aeronautica quella parte del Podere Tre Noci compresa tra le due strade comunali Tre Ponti (oggi via della Croce) e Colonna.
I lavori per realizzare il Campo di Fortuna si limitarono alla sistemazione allo scopo del podere “Tre noci”. Tuttavia, si dovette procedere, in modo assai celere “all’abbattimento di una casa colonica e di circa 800 piante, all’estirpazione di qualche migliaio di viti, all’aratura, concimazione, semina e rullatura di tutta la superficie del campo per l’impianto del prato stabile, alla costruzione di segnali di atterraggio e del nominativo del campo, all’installazione dell’antenna per segnalazioni con maniche a vento“. Costo dell’intervento 230 mila lire, pagati dal Ministero dell’Aeronautica. Il campo, di 1000×340 mq fu denominato “Campo di Manovre“.

17 luglio 1930
Il Campo di Manovre di Fano viene collaudato. La pista è posta lungo un asse diverso da quello attuale. Nel 1931 il Ministero provvedette alla costruzione della casa del custode, completa degli impianti telegrafici.

L’Aeroporto Enzo Omiccioli

18 dicembre 1936
L’uso del campo è così modesto da non giustificare a sufficienza il sacrificio di tanto terreno improduttivo e delle spese di manutenzione. Il Podestà Augusto Del Vecchio firma la delibera 317 che avvia “l’ampliamento del Campo di Manovre e la costruzione di un Aeroporto con annessa Scuola di Pilotaggio di Secondo Periodo”, aeroporto di circa 75 ettari complessivi, il doppio quindi del precedente. Il Comune è costretto ad espropriare buona parte degli ulteriori terreni per darli in concessione trentennale al Ministero.

4 maggio 1937
Iniziano i lavori che comportarono la demolizione di 5 case coloniche di proprietà comunale, concesse in affitto ad altrettante famiglie fanesi.

23 gennaio 1939
Con un apposito decreto il Ministero dell’Aeronautica approva il progetto di massima per il secondo ampliamento parziale del campo d’aviazione di Fano che comporta l’esproprio di diversi terreni.

26 giugno 1940
Viene decretato l’abbattimento della chiesa della Madonna della Colonna. Con essa vengono abbattute anche la casa parrocchiale ed altre case coloniche abitate da ortolani ed agricoltori, per un totale di una decina di famiglie. Il 22 luglio fu celebrata l’ultima messa e l’effigie della Madonna trasferita in processione alla Chiesa del Monastero di Santa Teresa.

5 settembre 1940
Mussolini viene per la terza volta a Fano e visita il Campo d’Aviazione dove, in attesa dei battaglioni volontari della GIL in marcia da Ancona “al Prefetto e al Podestà di Fano il Duce ha chiesto notizie sulle attività della borgata rurale di Metaurilia e si è interessato delle necessità locali e del risanamento edilizio della città. Ai due gerarchi, a proposito di Metaurilia, il Duce ha espresso la soddisfazione per la organizzazione e la feconda attività della borgata, aggiungendo che aveva ammirato dall’alto giorni fa, in occasione della sua ispezione aerea all’Aeroporto di Fano, la distesa linda ed ubertosa della località ove sorgono 115 casette rurali“. (Il Resto del Carlino).
11 giugno 1942
Viene firmata la nuova convenzione tra il Ministero dell’Aeronautica ed il Comune di Fano di durata trentennale, che sostituisce quella del 1930. Il 15 dicembre dello stesso anno l’Aeroporto viene intitolato al Sergente maggiore pilota fanese Enzo Omiccioli, Medaglia dìOro al V.M. deceduto in combattimento a Gondar il 3 febbraio 1941.

Il nuovo aeroporto non ha solo una pista più ampia, ma anche tutta una serie di edifici dedicati alla scuola di pilotaggio: una caserma per 150 allievi, una per 140 avieri ed un’altra per 200 avieri, una per i sottufficiali, un’altra per gli ufficiali ed un’ultima per il comando. Un edificio è dedicata a mense e refettori, ed un altro ad autorimessa. Ovviamente l’edificio più imponente è quello dell’avio-rimessa.

Santuario della Madonna della Colonna, demolito nel 1940 (Battistelli 1961)

Fine di un “glorioso avvenire”

8 agosto 1944: l’aeroporto minato dai tedeschi

8 settembre 1943
E’ la data dell’Armistizio. All’aeroporto regna il caos. Piloti, allievi, istruttori e avieri abbandonano precipitosamente Fano per rientrare nei luoghi d’origine. Diversi piloti partono in aereo, portandosi via il loro velivolo di addestramento, pur di allontanarsi velocemente. Dalla pista decolla un aereo dopo l’altro, rimangono solo quelli inservibili. Una volta deserto l’aeroporto viene saccheggiato dalla popolazione che si porta via cibo, arredi e suppellettili per un paio di settimane, fino all’arrivo del presidio tedesco.I bombardamenti Alleati non hanno stranamente l’Aeroporto come obiettivo primario.

agosto 1944
I tedeschi in ritirata minano al cuore la città di Fano. Fanno saltare in aria tutto ciò che consente uno sguardo dall’alto alla città: il faro, le torri, i campanili …. e l’aeroporto. Quando gli Alleati entrano a Fano il 27 agosto troveranno al Campo d’Aviazione solo macerie, e la pista d’atterraggio pressochè inutilizzabile. Nel corso degli ultimi mesi di guerra la pista viene rimessa in sesto ed utilizzata dagli Alleati come base aerea. Viene inoltre utilizzato anche come infermeria, dove verranno soccorsi anche diversi fanesi infortunati.

L’ordito dei percorsi della scuola avieri distrutta è quello che ancora si legge al Campo d’Aviazione attuale, ed è possibile riconoscere i siti di ciascun edificio dalle varie montagnole erbose che ricoprono le macerie del 1944.

Riferimenti bibliografici e iconografici

Gastone Mazzanti, “Dalle vie del cielo a quelle della città“, Fano 1994
Silvano Clappis, Sergio Maggioli, “L’aeroporto di Fano – Storia e immagini 1900-2000“, BCC Fano, 2006

I coloni della Colonna

Nel 1930 viene collaudato ed inaugurato il nuovo Campo di Fortuna di Fano in località “Tre Noci”, tra via della Colonna e via della Croce su terreni della Congregazione di Carità che si trova costretta ad individuare una nuova sistemazione per alcune famiglie affittuarie che si sono trovate improvvisamente prive di casa e podere. Tra queste gli Anniballi ed i Cecchini, legatissimi, ma costretti a separarsi: gli Anniballi in affitto a Bellocchi, i Cecchini a Carrara. Quando sorgono le prime casette di Metaurilia decidono di fare domanda entrambe le famiglie, e riescono ad ottenere due orti affiancati, il 13 ed il 14.

Nel 1935 comincia a palesarsi la volontà di ampliare il Campo e trasformarlo in vero e proprio Aeroporto con Caserme per la Scuola di Pilotaggio. Il progetto è ambizioso e promettente, ma comporta l’esproprio di diverse case coloniche e terreni privati, con i conseguenti disagi e malcontenti.

L’avvio del Secondo Lotto di Metaurilia viene in soccorso dell’ampliamento dell’ Aeroporto. A febbraio del 1936 il Comune rileva il terreno della Congregazione di Carità lungo il fiume Metauro e vi realizza 20 casette con orto. Ad aprile l’avvio dei lavori che terminano nel novembre dello stesso anno. Il 13 ottobre Mussolini è a Fano, visita Metaurilia e soddisfatto elargisce altre 250.000£ per la costruzione di ulteriori casette. L’accordo con le famiglie da espropriare è presto fatto: si promette loro una nuova casetta con orto alla cosiddetta “Metaurilia Seconda”.

A dicembre viene così deliberato con agio e senza più resistenze  “l’ampliamento del Campo di Manovre e la costruzione di un Aeroporto con annessa Scuola di Pilotaggio di Secondo Periodo” per un’estensione di 75 ettari tra via Papiria e via del Fiume. Vengono espropriate ed in seguito demolite 5 case coloniche. La famiglia Eusepi ottiene l’orto 95, i Falcioni ottengono due orti, il 96 ed il 97. La famiglia Samchioni 4 orti: il 98, il 99, il 109 ed in seguito l’1 del  Terzo Lotto.

Per queste famiglie ricollocate in riva destra del Metauro, non fu difficile mantenere i rapporti con gli amici ed i parenti della Colonna: il guado del fiume non era lontano ed una volta attraversato, in un attimo si arrivava all’Aeroporto.

1935. Ipotesi di ampliamento dell’aeroporto

In arancione gli orti assegnati ai coloni espropriati di casa e terra alla Colonna.