Orto n. 9

Famiglia Mingucci

MACHI’ EN TUTI PARENT

PRIMA DI METAURILIA

Augusto Mingucci, soldato.

I Mingucci provengono da Torrette, Santa Croce, dove vivono in una casa colonica. Sono in tanti. La casa è del sor Momo Solazzi, un bravo padrone. I Mingucci sono costretti a spostarsi per mancanza di spazio, prima a Ponte Metauro, poi a Caminate. Augusto Mingucci fa il bracciante per le ferrovie.

Tutto precipita nel 1924, quando Augusto muore, a soli 33 anni, a causa della salute compromessa dagli anni trascorsi al fronte della I guerra mondiale. La vedova è Adele Moscatelli, ed ha 3 figli piccoli: Silvio di 10 anni, Rina di 5, e Dina di 3. Da San Costanzo si vede costretta a trasferirsi alla Cupa, dove vivono i suoceri ed il cognato. La convivenza è difficile, le condizioni di vita molto misere, Adele fa fatica, si sente sola e disperata, e con la piccola Dina perde spesso la pazienza. Ma un giorno Augusto appare in sogno ad Adele: “Lascia gì di mne ma la Dina, perché sulla posta sono arrivati i soldi. Vai a prenderli ed andate a stare da soli”.

Adele infatti trova alla posta quanto le spettava quale vedova di guerra. Ritira i soldi, si fa coraggio e dà retta alla sorella Ginevra, che le consiglia di far domanda per una casetta della nuova Borgata che sta nascendo proprio vicino a casa sua. Adele fa  quindi la domanda a nome del figlio Silvio, ormai ventenne, in quanto non è concesso alle donne intestarsi l’orto. E’ il 1934.

I PRIMI TEMPI A METAURILIA

Adele Moscatelli, in alto a destra, in posa coi suoi fratelli Enrico e Gina, ed i suoi genitori (seduti)

Adele sceglie la posizione per lei ottimale. E’ l’ultima casetta di quel primo lotto, in direzione Fano, lato mare. Il suo orto confina con il terreno di Momo Solazzi, dove vive proprio sua sorella Ginevra coniugata Ferri. Ginevra invita anche la cugina Giustina, coniugata Aiuti, a far domanda di un orto il più vicino possibile al loro.

I Mingucci si trovano così vicini di casa lato Fano, con la sorella di Adele ed il marito Giuseppe Ferri, e lato Ancona con la cugina Giustina, coniugata con Antonio Aiuti. Adele finalmente si sente a casa!

Silvio Mingucci, il figlio ventenne di Adele cui viene intestato l’orto

MACHI’ EN TUTI PARENTI TRA DE LORA

1942. Matrimonio di Silvio Mingucci con Santina Secchiaroli. A sinistra in piedi la mamma Adele Moscatelli e seduta a fianco di Silvio la sorella Rina

1942. Matrimonio di Rina Mingucci con Guerrino Lepri, dell’orto n. 6 celebrato due settimane dopo. Le due spose si sono prestate le scarpe.

Rina, figlia di Adele ha 15 anni quando arriva nella Borgata. Ed è presto amore con il giovanotto che vive nella casa a fianco degli zii Ferri. Il giovanotto si chiama Guerrino Lepri.

Nel 1939 si sposano e Rina va a vivere tre orti più in là, lato nord. Due settimane dopo e si sposa anche il fratello di Rina, Silvio, con Santina Secchiaroli. Per l’occasione Rina presterà alla sposa  le scarpe del suo matrimonio. I due rimarranno a vivere con Adele, in casa Mingucci.

La sorella più piccola Dina con la cugina Edera Ferri dell’orto n. 7 andavano a vendere le uova e poi finivano tutti i guadagni comprando le paste al bar Nolfi, prima di maritarsi.

Silvio, che si sente responsabile, nei confronti delle sorelle, come un padre, chiude a chiave in camera la Dina quando vuole  andare a ballare mentre il fidanzato fa il soldato. Così lei scappa dalla finestra.

Dina, la più piccola si sposerà al termine della guerra, nel 1946 con Renato Aiuti, un cugino di secondo grado che vive nell’orto a fianco. Le mamme degli sposi sono cugine “buone”, entrambe vedove. Così anche la Dina lascia casa Mingucci e si sposta un orto più in là, lato sud.

Adele così li ha sistemati tutti!

1946. Matrimonio di Dina Mingucci col cugino Renato Aiuti, dell’orto n. 10. A fianco della sposa c’è il fratello Silvio, dietro al quale c’è la sua giovane sposa Santina. In piedi a destra il cognato Guerrino Lepri, marito di Rina Mingucci

UNA COMPETIZIONE A COLPI DI FRAGOLE E POMODORI

1954. Ivana e Fiorenzo, figli di Silvio e Santina

1965. Adele  con il figlio Silvio, la nuora Santina ed il nipote Floriano

Durante la guera Silvio rimane a casa, a differenza dei suoi coetanei, perchè è  orfano di guerra. Nel 1942 nasce la prima figlia di Silvio e Santina, Ivana.

Durante la guerra i Mingucci sfollano a Torrette ma fanno  avanti e indietro per seguire l’orto. Raccolgono i cavoli anche sotto i bombardamenti del Ponte Metauro.

Silvio, che è l’unico uomo di casa, si dedica a tempo pieno all’orto. Nel dopoguerra, terminato l’obbligo di conferire al Consorzio Agrario, vende tutti i suoi prodotti al mercato all’ingrosso a Fano, di fianco alle Pie Venerini. Ben presto Silvio riesce ad acquistare una moto con la quale si diverte, assieme alla moglie Santina a fare diversi giri panoramici. Arrivano perfino a Loreto.

Quando poi nel 1951 nasce il secondo figlio, Floriano, i due “mettono la testa a posto”, vendono la moto e comprano l’Apetto.

Nel tempo, col cugino Renato Aiuti, scatta anche una certa competizione. Al mercato le fragole di Silvio erano superlative, ed i pomodori di Aiuti incomparabili! Se uno annaffia in fondo all’orto, l’altro annaffia in cima per diminuire l’acqua a disposizione. Se uno fa un nuovo acquisto, acqua in bocca. Che non si sappia fino al giorno della consegna! Poi però la domenica alle 13 uno aspetta l’altro, per andare all’osteria da Pascucci insieme, a bere e giocare a carte!

Silvio e Santina davanti casa con sul retro il distributore di Metano appena realizzato, là dove oggi c’è il Centro Scarpa