Orto n. 91

Famiglia Guiducci

I GUIDUCCI PRIMA DELL’ARRIVO A METAURILIA

Giuseppe Guiducci, assegnatario del lotto, era nato nel 1883. Sua moglie era Vienna Ricci ed era del 1890.

A Fenile avevano uno spaccio, e Vienna faceva la balia. Oltre ai suoi 8 figli ne ha allattati altri 7. Ma dopo la crisi del 1929 lo spaccio fallì. Il parroco di Sant’Andrea, don Luigi, che era proprietario di mezzo paese, si riprese tutto. Non si impietosì neanche davanti a quelle 6 piccole bocche da sfamare: “Ma cosa li avete fatti a fare tutti sti figli….” Diceva.

I PRIMI TEMPI A METAURILIA

Vienna, l’ortolana di casa, fece domanda per un podere a Metaurilia ed ottenne l’orto n. 91 del II lotto.

Giuseppe mise su vigna e frutteto, e poi si dedicò alla pulizia dei fossi. Non amava l’orto. Ad aiutare la mamma c’era la Rina, del ’20, la più grande.

Prima di lei erano morti due bimbi di spagnola. Dopo di lei nacquero altri 5 figli. L’ultima fu proprio Maria, del 1931.

Che stupore, arrivati a Metaurilia: per la prima volta la famiglia vedeva il mare, ed il treno!

La Rina sarà poi la mamma di Paci Giancarlo, il fondatore della Profilglass.

I PRIMI AMICI

Coi vicini di casa, i Bracci dell’orto 90, si divideva il pozzo e si era tutti una famiglia. Furono i loro primi amici, assieme ai Rosa, i casellanti, i coloni loro vicini, ed i coloni dell’alto caseggiato lato monte, che venivano ad arare il loro podere.

Una volta il Duce andò in visita dai Bracci e la Maria li raggiunse curiosa. Ricorda che era piccolo, di corporatura robusta, e con uno sguardo che metteva paura.

MATRIMONI E TRISTI PARTENZE

La Rina conobbe Luigi Paci a Tavernelle, quando andava a trovare il fratello Turiddo che abitava lì con la moglie e con i suoi 4 bambini.

Turiddo, come tanti altri manovali, intorno al 1950 partì per l’Argentina a cercare fortuna, lasciando moglie e 4 figli. Non tornò più. Laggiù trovo un nuovo amore ed alla sua famiglia dovettero pensarci i Guiducci. Questo dolore consumò i suoi genitori: Giuseppe morì nel 1955 di tumore, e Vienna nel 1959 di dolore.

Maria invece trovò marito al Lido, tra i pescatori. Silvano Piccoli era motorista su un peschereccio, ed abitava nei pressi di Arduina, una delle mamme che affidò il suo piccolo a Vienna. Il legame tra le due famiglie era talmente grande, che Maria conobbe Silvano proprio durante una delle visite ad Arduina.

Maria sposò nel 1961, senza genitori e senza festa. Ed andò ad abitare al Lido. La casetta n. 91 venne così affittata ai lavoranti del nuovo Zuccherificio, raccomandati da don Gualfardo, il parroco del Ponte Metauro e di Metaurilia. Prima una famiglia di Rovigo, poi una di Padova.

MARIA GUIDUCCI, RICORDI…

Ricorda Maria che ogni sabato bisognava mettere la bandiera sull’asta di fianco alla porta, e la Rina, vestita da massaia rurale, con l’abito lungo ed il fazzoletto del Duce sulle spalle, doveva sfilare sulla Strada Nazionale.

Poi si andava a ballare nel capanno di Caslin (i Lucarelli).