3 Ottobre 1935

Alla conquista dell’Etiopia

1935. Soldati italiani partono per la guerra in Etiopia.

«Con l’Etiopia abbiamo pazientato quaranta anni! Ora basta!» – proclama il 2 ottobre 1935 il Duce.

L’Italia era già da alcuni decenni presente in Libia ed in Eritrea, grazie alle campagne coloniali del Regno nei decenni precedenti . Nella sua fame di potere e di gloria Mussolini pensò di poter vendicare la sconfitta di Adua, in Etiopia, del 1896 e poter così finalmente dire che anche l’Italia era un Impero Coloniale.

La guerra di Etiopia così fulminea e vittoriosa, entusiasmò gli italiani e rappresenta il punto più alto del consenso ottenuto dal Fascismo durante il Ventennio. Ma la propaganda si guardò bene dal narrare le atrocità che il nostro esercitò fu capace di compiere contro la popolazione militare e civile di questo paese: massacri, rappresaglie, gas nervino che uccisero decine di migliaia di persone inermi.

Il 9 maggio 1936 Mussolini poté proclamare la costituzione dell’Impero italiano di Etiopia, attribuendone la corona al Re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Anche diversi Metaurili furono richiamati alla guerra d’Africa: Gino Battistelli (orto 84), Nello Pucci (orto 78) e molti altri.

Il 2 ottobre 1935, in un famoso discorso pubblicato il giorno successivo su tutti i giornali italiani, Mussolini annunciò l’inizio di una guerra. Furono inviati un’enormità di mezzi e uomini (300.000 circa) contro un esercito scalzo ed impreparato, guidato dal Negus Hailè Selassiè.

Il 3 ottobre le truppe italiane invasero l’Etiopia dall’Eritrea, occupando in breve tempo Adua, Axum, Adigrat, Macallè.

A metà novembre la direzione delle operazioni fu affidata al generale Pietro Badoglio, che, dopo aver affrontato la controffensiva etiopica, entrò ad Addis Abeba il 5 maggio 1936.

Il Negus Hailè Selassiè